agosto 24, 2013

La soluzione

Agosto pieno, banchina del porto, locali stracolmi.

Aspettando un tavolino mi siedo su uno scalino davanti alla casa attigua al bar e di colpo lo vedo arrivare, il cameriere. Epperò aspetta, non è mica venuto a chiamarci, anzi s'accende pure una sigaretta e a me, mentre è quasi mezzanotte e perdo ogni speranza, non mi resta che fermarmi a guardarlo, lui e la sua aria furtiva che tra poco non potrà che arrivare anche lei.

Lei è la cameriera del bar accanto, ed è lì che della sigaretta n'è rimasto un mozzone o poco più. Ovvio che tutt'e due non m'hanno notato nemmeno, che come in quella poesia di Prévert i ragazzi che si amano dei passanti non s'accorgono neanche se loro li segnano a dito, e allora vuol dire che posso ascoltarmeli in santa pace.

Così lei gli fa:
- Ma che senso ha, se la pausa è sempre di un quarto d'ora, che esci cinque minuti prima, che poi stiamo insieme di meno!
E lui aspetta un secondo, spara fuori l'ultimo fumo della Camel e poi con gli occhi bassi se ne esce:
- Tu hai ragione, solo che io non lo faccio apposta, è che a un certo punto non riesco più ad aspettare, voglio vederti così tanto che posso solo scapparmene via...

E allora lei se lo guarda un attimo dubbiosa, come se non sapesse se esser contenta di quel che ha sentito o spazientita per la stupidaggine di lui, sennonché di colpo s'illumina e ride sonoramente e poi, proprio come nei quiz, dà la soluzione:
- Vuol dire che la prossima volta esco anch'io cinque minuti prima!