Io sono passato in macchina, tu
sei scesa puntuale
io ho ordinato un Americano, tu
hai mangiato tutte le patatine
tu hai preso la carta d’identità,
io ho letto la data di nascita
io ho riconosciuto la cameriera,
tu hai ricordato l’indiano delle rose
tu hai tirato indietro mille
volte i capelli, io ho dimenticato il cellulare sul tavolo.
Io ho aspettato un messaggio, tu
hai pagato le granite
tu hai ascoltato i vecchietti
sulla panchina, io mi sono macchiato la giacca
io ho infilato la busta nella
cassetta della posta, tu hai starnutito per il polline
io ho schioccato le dita, tu hai
attraversato la strada
tu hai comprato il biglietto
dell’autobus, io ho aperto il portone di casa.
Io ho perso il portachiavi con la
palla da basket, tu hai scelto il ristorante
tu hai visto giocare Candreva, io
ho pensato di vendere El Shaarawy
io ho bevuto una birra, tu hai
fatto il tifo voltata dall’altro lato
io ho raccontato di Roma, tu hai
detto “endocrinologo”
tu hai saltato un gradino a piè
pari, io ho fatto casino con la frizione.
Io ho parcheggiato un po’ meglio,
tu hai proseguito il tuo elenco
io ho smesso di ascoltare, tu hai
finito di raccontare
tu sei rimasta in macchina, io ho
riacceso il motore
io ho atteso il rosso al
semaforo, tu hai guardato nello specchietto retrovisore
tu hai alzato il finestrino, io
ho premuto il numero nove.
Questa è una città di cose che
passano inosservate.