Se qualcuno mi cercasse a ora di pranzo, mi troverebbe sempre
nello stesso bar. E perché, dice? Beh, conta che è vicino di sicuro al posto
dove lavoro, quello sì, però dovranno esserci degli altri motivi se, proprio
come un po’ di altra gente, non cambio mai pur con le decine di alternative che
troveremmo in zona.
Potrebbe essere per il locale, che so io, così piccolo che in
sette lo occupiamo tutto epperò accogliente con la sua rete wi-fi per l’amico al
passo con la tecnologia e così ricercato nelle sue stampe
vintage che starebbero tanto bene nelle nostre camerette sfiziose.
Magari, non lo nego, c’entrerà il fatto che lei cucina
divinamente, che i piatti che mangiamo sono tutti belli saporiti, che si tratti
degli gnocchi
fatti in casa pomodoro e basilico o delle pennette
al salmone o di un semplice secondo
con l’insalata per contorno.
Oppure aspetta, è perché lui sa mettere i clienti a proprio
agio, con quella storia che si dimentica lo zucchero ogni santo giorno e ti
sembra di essere a casa come quando papà lo faceva notare scherzando a mamma. O
forse è perché ci vizia con leccornie come queste?
A dirla tutta, però, c’è dell’altro. La verità è che questo
bar lo gestiscono due ragazzi che a vederli diresti che sono proprio innamorati,
ma davvero tanto innamorati. E, lo
sanno tutti, l’amore in cucina è l’ingrediente segreto di qualsiasi pietanza.
P.S. Per la cronaca, il posto è questo.
Se vi capita di passarci nei giorni feriali, offro io.
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