Dice, un cliente ci ha regalato dei funghi, Vito a te
piacciono? Caspita, i funghi li adoro, fanno un profumo meraviglioso e poi lo
sa, direttore, io vado pazzo per i risotti che ne mangerei mattina e sera tanto
che mia madre mi diceva sempre che forse dovevo nascere in Cina. E allora te ne
do due pacchi, che così sono sicuro che non andranno persi.
Insomma me ne torno a casa con questa busta sotto il braccio
e la poggio nel ripiano superiore del frigo come fosse una reliquia, e
l’indomani sin da quando mi sveglio comincio a pensare a come farò il
soffritto, ci metterò dentro i funghi e poi un po’ di speck e per concludere una
spruzzata di zafferano e già pregusto il piacere con cui lo mangerò.
Invece all’unaemmezza mi metto ai fornelli e tipo all’una e
trentotto, diciamo due minuti dopo che ho buttato i funghi nel soffritto, la
cucina s’è già riempita di un aroma che non t’immagini, che quando avvolge un
patito come me ne offusca persino le nozioni di cucina più elementari, tipo
buttarci dentro lo speck. O me lo scordo apposta per gustarmeli meglio?
Incontro il cliente stamattina, gli faccio erano suoi i
funghi o sbaglio? Erano miei, ma non era la prima volta no?, scusa ma io sono
qua da poco comunque erano veramente buonissimi e gliel’assicuro che li mangio
spesso, anzi a me piacciono da morire epperò i suoi di più perché facevano un
profumo meraviglioso e sono rimasti bianchissimi, se li avesse visti.
Lui allora mi guarda fisso dal suo metro e novanta di
bonarietà, pare pensarci un attimo infine parte a raccontarmi di come è una
gran fatica tirare avanti ma che soddisfazione, da Roma in giù è l’unica
azienda che lavora senza usare conservanti né preparati, tira fuori persino il
cellulare per mostrarmi una foto della coltivazione, “l’ho costruita io pezzo
per pezzo”.
Continua a parlarmi così e io per un momento vorrei fermarlo
e spiegargli che ha frainteso e con me spreca fiato, che non sono un esperto di
funghi, certo li adoro ma di tutte le faccende che mi sta spiegando, di lui che
fa tutto coi prodotti biologici, dell’azienda di Taranto che invece usa l’acido
propionico, cose sicuramente fondamentali ci mancherebbe, non ci sto capendo
una mazza.
Solo che poi non so dove trovarlo, il coraggio, perciò
asserisco sorridente finché non finisce e si alza, però, mentre gli stringo la
mano, sono felice di essermi trattenuto, perché mi fa davvero tenerezza vederlo
così fiero, quell’omone.
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